Quantcast
Channel: alluvioni – Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
Viewing all articles
Browse latest Browse all 14

Ennesima calamità naturale, ennesima calamità innaturale, ennesime disgrazie, ennesimi abusi edilizi.

$
0
0

Mattias, Ciro e il fratellino neonato sono salvi, ennesimo miracolo della capacità e della determinazione italiana.

Due morti, 42 feriti, numerosi crolli di edifici a Casamicciola, già colpita dal terremoto nel 1883, con più di 2.300 morti.

Dopo più di 130 anni le cose non sono cambiate molto.  Per certi aspetti in peggio, visto che è bastato un terremoto di bassa entità per provocare così tanti danni.

600 immobili abusivi con sentenza penale passata in giudicato, solo una piccola parte è stata demolita, 27 mila domande di condono edilizio, solo sull’Isola d’Ischia.

A Olbia non c’è differenza.   Migliaia di casi di abusivismo edilizio più o meno condonati, ben 16 piani di risanamento, due devastanti alluvioni in pochi anni, morti, feriti decine di milioni di euro di danni.

Ma anche a Genova non c’è differenza.

E seppure c’è chi da posizioni di responsabilità pubblica continua a dire che l’abusivismo edilizio non c’entra nulla, supportato da chi, pretesa alternativa, biascica di abusivismo di necessità, mentre quei pochi sindaci del profondo Sud che demoliscono gli abusi edilizi vengono cacciati via.

Per non parlare di quanto siano amati i magistrati che fanno il loro dovere, mettono in esecuzione le sentenze e demoliscono gli abusi edilizi.

Ma in questo splendido, unico e straordinario Bel Paese sembra lo sport nazionale costruire abusivamente e fregarsene della legalità, dell’ambiente e delle conseguenze.

Provate però solo a immaginare, per esempio, quanto se ne fregherà il Vesuvio quando avrà voglia di risvegliarsi a modo suo. Oltre 700 mila persone vivono nella più pericolosa zona rossa, dove sono migliaia e migliaia gli abusi edilizi oggetto di sentenze penali definitive.

Non c’è limite alla stupidità umana e la madre degli imbecilli è sempre incinta: fra loro c’è chi diventa sindaco, chi imprenditore, chi deputato, chi presidente di regione, chi ministro.

E tutti noi pagheremo il conto, molto salato.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

 

A.N.S.A., 22 agosto 2017

Terremoto a Ischia: due morti. Protezione Civile: ‘Case con materiali scadenti’.

Magnitudo di 4, dopo un primo annuncio di 3.6.

 

da Il Fatto Quotidiano, 22 agosto 2017
Terremoto Ischia, cemento e inchieste sull’isola dove non esiste l’abusivismo di necessità. È solo speculazione.
Più cemento più ricchezza: questa è stata l’equazione indotta da una economia legata al turismo che ha fatto da carburante alla necessità di nuove cubature. Quindi è bastata una scossa del quarto grado Richter, forte ma non distruttiva, a mietere vittime, a far crollare muri, a distruggere ciò che poteva e doveva resistere. (Antonello Caporale)

 

S. Anna Arresi, Porto Pino, Corrumanciu, demolizione del complesso abusivo (foto Angelo Cucca – L’Unione Sarda)

Ischia tra sisma e abusivismo, perché le cose non cambieranno.

(Fabio Balocco)

Non sono mai stato ad Ischia, né ci andrò mai. Non mi piacciono le mete del turismo di massa né tanto meno quei luoghi in cui il territorio e la natura sono violentati come appunto accade qui.

Non so se le case che sono cadute ad Ischia fossero abusive. Certo è che gli esperti affermano che è strano che una scossa di magnitudo 4 possa provocare disastri come questi. Viene da pensare che –abusivismo o meno – le case fossero state tirate su non solo senza criteri antisismici (il che è scontato), ma anche in tutta fretta e magari con materiali scadenti. Resta il fatto che se si fosse costruito con criterio non ci sarebbero stati crolli e morti. Ma qui evidentemente le buone pratiche edilizie sono sconosciute. Sentite qui: solo negli ultimi trent’anni, nell’isola sono state presentate ben 27.000 (!) pratiche di condono edilizio. Le case ritenute abusive sarebbero oggi più di 600 e sarebbero ovviamente destinate alla demolizione.

“Sarebbero” perché la legge voluta dal governatore De Luca sull’abusivismo edilizio di fatto le sanerebbe. Anche se oggi lo stesso De Luca afferma: “Ad Ischia sono stati compiuti abusi di tipo criminale, con strutture costruite in zone a rischio idrogeologico che vanno abbattute prima possibile”.

Ma ci permettiamo di non credere a De Luca. L’Italia è un paese fragile geologicamente, in cui le voci dei geologi sono fra le meno ascoltate, in cui ogni cento nuove costruzioni legali a uso abitativo se ne aggiungono diciotto che non lo sono, in cui continua imperterrito il consumo di suolo, ma è anche un paese che ha la memoria corta, anzi cortissima.

Ad Ischia non verranno abbattute le case abusive (anche perchéabbattere le case significa perdere voti, ed il perdere voti è certo, che le case cadano a seguito di un sisma è solo ipotetico). Così come quando ci furono le alluvioni (anche qui con i loro sacrosanti morti) non si abbatterono gli edifici eretti in zone esondabili. Senza dimenticare – a proposito di abusi e di conseguenti morti – il caso di scuola dell’Hotel Rigopiano.

Insomma, credetemi, nulla cambierà, si andrà avanti così, come se nulla fosse successo. Del resto, visto che siamo in Campania, non si dice che siamo il paese di Pulcinella?

 

Maracalagonis, demolizione complesso abusivo in loc. Baccu Mandara (2002)

(foto Angelo Cucca – L’Unione Sarda, S.D., archivio GrIG)

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 14

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>